giovedì 24 aprile 2014

“Se non sai cos'è, allora è Jazz!”

La citazione è liberamente tratta da “Novecento” di Alessandro Baricco, più noto forse al cinema come “La leggenda del pianista sull'oceano”. Il Jazz è una forma di espressione artistica, esattamente come la Fotografia, e come tutte le arti ha una sua grammatica, un suo olimpo dei maestri, molti artigiani, molte difficoltà tecniche che gli sono intimamente connesse, molti e diversissimi gusti e mode. Fotografare il Jazz è quindi il prodotto di due arti e implica difficoltà al cubo...... La prima: come fai a goderti il concerto se devi fare foto? Domenica sera siamo andati al BlueNote di via Borsieri, a Milano. Il concerto era di un gruppo il cui fondatore è il mio maestro di chitarra: conosco molti dei pezzi previsti e, in parte, anche gli altri musicisti sul palco. Il problema è che anche lui conosce me, e la sera prima mi contatta per chiedermi il contatto con un professionista, magari non troppo costoso, per un servizio fatto bene. Professionisti “da concerto” non ne trovo! E se concerti non ne hai mai fatti prima, anche se sei bravo nel tuo genere fotografico probabilmente farai solo disastri. Io qualcosa avevo già provato a fare, e gli prometto di fare qualche foto, senza garantire il risultato. Ovviamente gratis. E già mi pre-vedo a concentrarmi sulle luci invece che sulle note: non buono! La seconda: attrezzatura? Il problema principale è che la luce è poca e i musicisti si muovono veloci. Molto veloci, se suonano il vibrafono.
Da quando sono passato al microquattroterzi, ho dovuto rinunciare a qualche obiettivo. Ad esempio il 70-200 f/2,8 sarebbe utilissimo, ma non è compatibile con la mia macchina. Lo userà Chiara con la E-520 che, pur ottima nei colori, già a 1600ISO è “alla frutta” per quanto riguarda il rumore: dovrà quindi piazzarsi con i gomiti ben saldi, e sperare in momenti tranquilli per catturare qualche immagine ferma. Io monto il 19 f/2.8 fisso: da sottopalco inquadra giusto un musicista attrezzato (vi ricordate la lezione di Maurizio? Con un sensore quattroterzi l'angolo di campo inquadrato è circa la metà di quello equivalente per la fullframe: quindi il mio obiettivo ha la stessa visuale di un 35mm tradizionale, ma una profondità di campo molto maggiore) Ho anche uno zoom “di kit” con apertura limitata. Il Jazz è una musica di dettagli: sperando che accendano qualcuno di quei bellissimi faretti.... Prima dell'inizio qualche foto di insieme, fatta anche con il telefonino per pubblicarla immediatamente sulla pagina Facebook dell'artista.
A lui piacciono anche le inquadrature fantasiose e per il momento si può anche usare il flash.
La terza: i permessi. Le luci del palco cominciano a salire, la platea è quasi al buio, sono seduto in prima fila. Lo speaker annuncia, oltre al nome del gruppo, che “è assolutamente vietato effettuare registrazioni e riprese fotografiche”. Vado a razzo al banco di regia e negozio con il boss: è il “Titolare Del Gruppo” che ha richiesto il mio servizio, vi avrà ben avvertiti!!! Ottengo il permesso di scattare solo per i primi 5 minuti, senza farmi notare e “assolutamente senza flash”... spiritoso! Sto per lanciarmi in una lezione improvvistata sull'uso criminale del flash nello spettacolo, ma decido invece di limitarmi a confermare che il flash è “contro la mia religione”. La mia Olympus non ce l'ha nemmeno integrato. Quarta: impostazioni. Priorità di diaframma (quasi sempre tutto aperto per ottenere tempi ragionevoli e sfondi meno invadenti: scatto da seduto e non posso migliorare le inquadrature!), scatto a raffica veloce ed autofocus singolo sul punto centrale (il primo scatto mette a fuoco la camicia al centro, i successivi si spera che siano a fuoco sugli occhi o sulle mani, visto la velocità di movimenti dell'artista) esposimetro spot o semispot (lo sfondo nero è bello ma agli esposimetri fa disastri), sottoesposizione di.... cazpita..! il chitarrista ha la camicia bianca, il vibrafonista marrone. Ho impostato la rotellina anteriore per il diaframma e quella posteriore per la variazione di esposizione: prevedo ginnastica del pollice. ISO: proprio tutti tutti no (il massimo per me è 26.000) ma quasi. Le foto verranno probabilmente postprodotte in B/N ed il rumore sullo sfondo nero si fa sparire facilmente. Salvataggio in jpg+raw: l'occupazione di memoria è tanta ma ho due schede da 16GB. Il problema è che, dopo una raffica ininterrotta di 10-12 scatti, ci vuole un attimo di pausa perché la macchina riesca a trasferire tutte le foto in memoria. Se usassi solo il jpg sarebbe più rapida ma decido di prendermi tutti i margini qualitativi e perdere qualche secondo. Quante foto buone mi servono per soddisfare la committenza? Mica lo abbiamo discusso prima... Quinta: composizione. E qui casca l'asino! Io sono seduto davanti al chitarrista, circa un metro più in basso, lo vedo da sotto in su con uno sfondo a volte nero, a volte composto dagli impianti a soffitto: terribile. Uno che suona al Blue Note vuole una foto con tutta la chitarra nitida bene in vista, entrambe le mani, il viso ispirato, l'illuminazione drammatica e... il cartellone con la scritta BlueNote riconoscibile sullo sfondo! Ci farà un poster e lo metterà nel suo studio, nel suo bagno, in camera da letto...Cilecca totale, per fortuna Chiara è dall'altro lato del tavolo. Quindi monto il telezoom e comincio a scattare dettagli, mettendo gli ISO a manetta e raffiche a raffica. Alla fine avrò collezionato 370 scatti, di cui buoni.... possiamo per una volta lasciar perdere le statistiche? Lezione da imparare: 1) attrezzatura giusta per l'occasione: mi serve un tele molto più performante! 2) chiarire i permessi formalmente per tempo: bisogna potersi muovere 3) esercitarsi, esercitarsi, esercitarsi.... anche con la chitarra. Bilancio finale: visto che il servizio è gratis, il chitarrista non si può lamentare!!!! Ranz

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